L’origine di questo goloso piatto non è conosciuta ma si sa che nel 1700 faceva già parte della cucina meneghina ed era anche apprezzatissimo.
Una cosa certa è che i milanesi non lo mangiano al ristorante. Per una massaia milanese DOC “l’oss bös” più buono è quello cucinato da lei.
Regole ferree: niente pomodoro, niente piselli e la carne deve essere di vitello; obbligatoria la “gremolada”!
Si tratta è un condimento ((dal milanese “gremolà”, ridotto in grani) crudo composto da un trito di prezzemolo e aglio, con l’aggiunta di scorza di limone grattugiata, che si usa anche per scaloppine o coniglio.
Orgoglio dei Milanesi … questa leccornia è nella classifica delle 50 ricette Italiane più famose nel Mondo
Ingredienti per 4 persone
Tranci di stinco di vitello (alti 5 centimetri) 4
Farina 00 q.b.
Burro 50
Cipolla media 1/4
Brodo di carne 1 mestolo + q.b. (Ricetta)
Per la “gremolada”
Limone 1
Aglio 1 spicchio
Acciuga sotto sale 1
Prezzemolo una manciatina
Vino in abbinamento: Valtellina sup. DOCG
Battete la carne con un batticarne e fate delle incisioni ai lati (con le forbici da cucina) onde evitare che cuocendo faccia “barchetta”.
Rosolate la cipolla tritata finemente in una casseruola bassa (grande abbastanza per contenere gli ossibuchi posati sul fondo).
Quando la cipolla sarà imbiondita unite gli ossibuchi leggermente infarinati e fateli rosolare rivoltandoli senza bucare la carne, quindi con una spatola.
Versate il brodo, abbassate la fiamma al minimo, coprite e fate cuocere per 90 minuti controllando che il brodo non asciughi.
Nel caso aggiungetelo a piccole dosi.
Nel frattempo preparate la “gremolada” ovvero grattugiate la buccia di limone, tritate molto finemente l’aglio, il prezzemolo e l’acciuga dissalata.
Mescolate il tutto e, cinque minuti prima della fine della cottura, aggiungete agli ossibuchi.
Servite caldissimi accompagnati con risotto alla milanese
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