Ai tempi di Greci, Egizi e Antichi Romani per le cerimonie sacre veniva preparato un pane a forma di colomba. L’uso aveva caratteristiche rituali e magiche.
I Cristiani acquisirono questa tradizione attribuendo alla colomba il simbolo della Pace perché la Bibbia narra che, dopo il diluvio universale, la colomba inviata da Noè tornò all’arca portando nel becco un ramoscello di ulivo (che al tempo significava fecondità ed al quale in seguito venne attribuito il significato di Pace).
Molte sono le leggende sul significato del pane dolce a forma di colomba.
Una ci racconta che, dopo tre anni di assedio di Pavia nel 569 da parte di Alboino, la popolazione si arrese alla vigilia di Pasqua e fece pervenire al Re dei pani dolci a forma di colomba in segno di Pace.
Un’altra, che ha origine in Lombardia, ci parla di San Colombano, un abate irlandese. Si dice che il Santo giunse a Milano nel 612 e venne ricevuto dalla regina Teodolinda insieme ai suoi confratelli. Fu preparato un pasto pantagruelico a base di carne e selvaggina ma il Santo rifiutò di mangiare perché ci si trovava durante la Quaresima. Teodolinda si dimostrò molto offesa e fu allora che San Colombano disse che avrebbe consumato quei cibi ma che prima li avrebbe benedetti. Alzò la mano e benedisse la tavola imbandita e, mentre le carni si trasformavano in colombe bianche come la tunica dell’abate e volavano via, il pane assunse la forma di una colomba. La regina rimase molto colpita del miracolo e donò a Colombano un vasto terreno vicino a Bobbio dove il Santo fondò un monastero che fu ingrandito verso la fine del IX Secolo diventando l’Abbazia di San Colombano (quest’ultimo particolare non c’entra con la colomba ma é interessante sapere il seguito no?)
Torniamo alla colomba … divenne il simbolo del Santo (infatti la si vede posata sulla sua spalla)
ed il simbolo della Pasqua.
Abbiamo divagato … riprendiamo dal dolce che mettiamo sulle nostre tavole a Pasqua.
Fermo restando il richiamo al pane dolce a forma di colomba, simbolo di Pace, bisogna però arrivare ai primi decenni del 1900 quando Dino Villani, direttore commerciale di una nota azienda dolciaria milanese, pensò di sfruttare i macchinari utilizzati per i panettoni natalizi usando lo stesso impasto dandogli però la forma di colomba.
Il boom e la definitiva consacrazione di questo dolce a dolce tipico pasquale é dovuto al pubblicitario Cassandre che fu incaricato dall’azienda dolciaria di creare un manifesto su cui era rappresentato il dolce ed il relativo slogan.
Cassandre creò quindi lo slogan “colomba pasquale … il dolce che sa di Primavera”.
Da allora nessuna tavola pasquale si fa mancare la colomba.
Per chi volesse cimentarsi basterà seguire la – Ricetta –
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2 risposte a “La colomba pasquale (storia)”
Ma quante storie e leggende si nascondono dietro la colomba pasquale…molto interessanti. Grazie per averle potuto conoscere.
Confesso che l anno scorso in pandemia
Mi sono cimentata a fare tre colombe: penso che nn le farò mai più…nn per il risultato ma perché ricetta impegnativa e solo sporadica.
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Complimentoni! Che coraggio! Scommetto che erano buonissime
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