Lo zucchero

Lo zucchero ha una storia esotica … fu portato dalle Isole della Polinesia in Cina ed in India ed era quello di canna.
Nel 510 a.C. i Persiani trovarono questa pianta e scoprirono che si poteva ricavarne una sorta di sciroppo molto dolce che, asciugato, produceva dei cristalli dalla lunga conservazione e molto energetici e la portarono in Medio Oriente.
Nel 325 a.C. Alessandro Magno parlò di un miele che si faceva senza api (il miele era l’unico dolcificante usato).

I primi coltivatori a livello intensivo della canna da zucchero furono gli Arabi sin dal 600 d.C. che portarono le coltivazioni anche nei territori conquistati.
I Genovesi ed i Veneziani già dal X Secolo importavano il “sale arabo” in grande quantità e Federico II di Svevia impose la coltivazione della canna da zucchero in Sicilia.
Lo zucchero restò per molto tempo una merce molto preziosa e costosa tanto che era venduto solo in Farmacia.
Dopo la scoperta dell’America gli Spagnoli organizzarono le piantagioni di canna da zucchero a Cuba e nel Messico, i Portoghesi in Brasile, i Francesi e gli Inglesi nelle Antille; Paesi che ancora oggi sono ai primi posti nella classifica dei produttori di zucchero di canna.
La grande quantità prodotta contribuì a rendere lo zucchero un bene meno di élite. Nello stesso periodo storico nacque anche la grande tradizione della Pasticceria europea perché, oltre allo zucchero, dalle Americhe si importavano il cacao ed il caffè.
E la barbabietola? Per quella dobbiamo aspettare ancora un po’.

Infatti anche se, nel 1575, l’agronomo francese, Olivier de Serres (fu lui ad introdurre in Francia la coltivazione del gelso di cui si nutrono i bachi da seta e di cui sviluppò una piantagione occupandosi anche dell’allevamento dei bachi e della produzione della seta. Introdusse anche la robbia dalle cui radici i tintori ricavavano il rosso, il luppolo che, come si sa, viene usato nel processo produttivo della birra ed il mais dei cui usi sappiamo tutto.)

Mi sono distratta e ho divagato … dicevo …  anche se, nel 1575, Olivier de Serres , scoprì che questo ortaggio (sino ad allora usato come foraggio) se cotto produceva una specie di sciroppo molto dolce e molto simile nel sapore allo zucchero di canna, il successo di questo “nuovo” zucchero iniziò con Napoleone Bonaparte per via del blocco delle importazioni dei prodotti dall’Inghilterra e del conseguente blocco da parte degli Inglesi delle navi Francesi che trasportavano lo zucchero di canna. Blocco seguito in un secondo tempo dall’imposizione di enormi tasse sul carico.
Nacque così la necessità di trovare un’alternativa allo zucchero di canna e quell’ortaggio di cui aveva parlato De Serres fece capolino.
Nel 1747 Andreas Sigismund Marggraf, un chimico tedesco, dimostrò che nella barbabietola c’era il saccarosio …  un suo allievo, Franz Karl Achard, dopo alcuni decenni, selezionò alcune varietà di barbabietole altamente zuccherine ed ideò un sistema di produzione industriale … fu così che nacque, nel 1802, il primo zuccherificio europeo: in Slesia.
Napoleone incoraggiò le coltivazioni di barbabietola e la produzione di zucchero ed in Francia vennero aperti molti altri stabilimenti.
Quando, dopo il Congresso di Vienna, lo zucchero di canna ricominciò a circolare era tardi … quello di barbabietola ormai si era impadronito del Mercato.
Oggi lo zucchero di canna é però tornato nelle grazie dei consumatori anche se, ve lo dico, tra i due zuccheri non c’é alcuna differenza chimica ne’ nutrizionale.
Questione solo di gusti insomma …

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