
E’ un attrezzo cinese per cucinare la cui origine é incerta.
Pare non sia nemmeno Cinese ma Thailandese ma i primi reperti vennero ritrovati in Cina in tombe del 200 a.C.
In Cantonese il suo nome significa pentola.
Viene utilizzato anche in molti altri Paesi Orientali.
In Giappone viene chiamato “chūkanabe” ovvero pentola cinese.
In Malesia é il “kuali” (se piccolo) ed il “kawah” (se grande).
Nelle Filippine quello casalingo viene chiamato “kawali” e quello molto grande, utilizzato per cucinare grandi quantità di cibo, é il “kawa”.
In India esistono due tipi di wok. Quello più tradizionale, simile a quello cinese ma con un diametro più ampio, è chiamato “cheena chatti” (pentola cinese).
In Indonesia è conosciuto come “penggorengan” oppure “wajan” da “waja” (che significa ferro).
La sua ideazione è dovuta al fatto che, per la mancanza di materiale combustibile, era diventato necessario risparmiarne e cercare di ottenere molti alimenti cotti usando una sola fiamma ed il più brevemente possibile.
Per lo stesso motivo gli alimenti vengono tagliati molto piccoli richiedendo quindi, meno tempo per la cottura.
Anche la forma del wok denuncia la necessità di risparmiare combustibile, perché il calore, in un recipiente di quel tipo, si distribuisce uniformemente e resta costante.
Il sistema di cottura é quello di passare e ripassare nell’olio gli ingredienti mescolando continuamente e “saltando”.
La regola vuole che vengano mescolati dal basso verso l’alto e non nel modo tradizionale che intendiamo (in senso orario).
Il materiale ideale per il wok é la ghisa ma viene prodotto anche in acciaio di carbonio.
In commercio se ne trovano di tutti i prezzi e di svariati materiali, personalmente consiglio solo quelli di ghisa.
Pulizia del wok
Si procede come per le padelle antiaderenti.
NON si lava come una pentola qualunque e meno che mai si mette in lavastoviglie.
Ecco la procedura:
– Cospargere generosamente di sale fino e lasciare che lo stesso assorba lo sporco (muovendo e dondolando il wok per permettere al sale di entrare in contatto con tutta la superficie interna);
– Aspettare 3/4 minuti per permettere al sale di fare il suo lavoro;
– Rimuovere il sale con un panno carta sfregando dove ci sono zone con materiali attaccati;
– Ungere tutta la superficie interna utilizzando un panno carta imbevuto di olio;
– Riporre il wok senza introdurre all’interno altre padelle o attrezzi da cucina. Se la necessità di spazi lo richiede frapponete tra l’interno del wok un doppio strato di carta da casa.
Maiale in agrodolce (Cina)
Ti è piaciuto l’articolo? Se vuoi iscriviti alla mailing list e riceverai un avviso quando ne pubblicherò uno nuovo