“Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Voglio dedicare a ciascuna località un articolo specifico ed ho scelto per prima Valdobbiadene.
Prima cosa: la pronuncia. E’ Valdobbiàdene, con l’accento che cade sulla terzultima sillaba e non Valdobbiadène.
Un Comune con circa 10mila abitanti onorato e conosciuto in tutto il Mondo.
C’è da andarne fieri amici Valdobbiadenesi.
40mila anni … è l’età di Valdobbiadene.
Risulta dai tantissimi manufatti ritrovati e che risalgono a partire dalla cosiddetta età musteriana (nome che deriva dalla località francese Le Moustier ove venne scoperta una stazione preistorica da cui prende appunto il nome di questa Cultura del Paleolitico.)
I “musteriani” costruivano abitazioni più o meno stabili, adattavano le grotte con muretti, pavimenti e focolari, celebravano i riti funebri e le sepolture e praticavano un Culto complesso.
Paolo Diacono (pseudonimo di Paul Warnefried) monaco cristiano, storico, poeta e scrittore longobardo di lingua Latina, nella sua Historia Langobardorum, opera in sei libri che documenta la storia del popolo Longobardo dalle origini sino alla morte del re Liutprando nel 744 e la cui copia più antica è nel Museo archeologico nazionale di Cividale del Friuli, cita la località in cui nacque San Venanzio Fortunato col nome di Duplavilis che presumibilmente si riferiva a due ramificazioni del Piave (Plavis) e la cui intera regione limitrofa si chiamava Val di Dobiadene. Il nome venne poi destinato alla zona più ristretta.
I primi documenti storici risalgono comunque al 1116, quando l’Imperatore Enrico V definì permanentemente i confini della comunità cittadine e rurali del Trevigiano.
Nel 1156 Valdobbiadene fu assoggettata a Treviso dalla quale si affrancò nel 1178; venne poi sottomessa dalla Famiglia feudale di origine germanica Da Romano, meglio nota come “gli Ezzelini” dal nome di battesimo di molti Membri maschi tra cui il più tristemente noto Ezzelino III detto il Terribile, un sanguinario conquistatore che espanse il suo potere dall’Oglio e dal Po fino a Trento ed alla Marca Trevigiana.
Valdobbiadene ne fu feudo sino al 1260 quando tornò sotto la giurisdizione di Treviso in quanto la famiglia De Romano, dal padre Alberico II ai 9 figli venne sterminata dai ribelli della Marca Trevigiana. I 5 uomini (Alberico II, Romano, Ugolino, Giovanni, Ezzelino) furono decapitati e le 5 donne (Griseide, Tornalasce, Amabilia, Adelaide) arse vive.
A quei tempi non si andava tanto per il sottile si sa.
I fertili territori veneti ,hanno sempre fatto gola ai dominatori e così anche la povera Valdobbiadene fu contesa e divenne teatro di lotte intestine e depredazioni straniere sino a che la Serenissima, nel XIV Secolo, iniziò la sua dominazione mettendo fine al sanguinoso feudalesimo.
Valdobbiadene venne divisa in 15 comunità rurali e praticamente era indipendente grazie alle libere elezioni che si svolgevano tra i capi famiglia della zona e che elessero a governare i Merighi.
E poi arrivò il solito Napoleone … e poi toccò ai soliti Austriaci che abolirono le 15 comunità rurali e crearono i tre Comuni di Valdobbiadene, San Pietro di Barbozza e Bigolino.
I Comuni poi divennero due: Valdobbiadene (che inglobò Bigolino) e San Pietro di Barbozza che venne poi assorbito da Valdobbiadene nel 1929.
Fu il periodo d’oro … mercanti, notai, proprietari terrieri producevano e guadagnavano in abbondanza facendo crescere il Comune costruendo anche palazzi ed edifici religiosi pregevoli.
Non solo Prosecco …
Una citazione particolare la merita la Famiglia Piva che possedeva un’industria serica e diede lavoro a intere generazioni di valdobbiadenesi e non solo.
Durante la Prima guerra mondiale lo stabilimento fu gravemente danneggiato, ma alla fine degli anni Venti ritrovò il suo splendore.
Nel corso della Seconda guerra mondiale non cessò di lavorare producendo la seta per i paracadute.
E …. nel 1948 ecco le calze di nylon.
Vi dicono nulla SiSi, Primizia, Golden Lady e Calzedonia?
Lo sapete che Piva creò nella sua Azienda (ovviamente a maestranze a maggioranza femminile) un asilo aziendale ante litteram?
Negli anni 90 iniziò il declino e l’Azienda purtroppo cessò l’attività nel 1997.
LUOGHI DI INTERESSE:
Il Duomo, dedicato a Santa Maria Assunta sorto su un’antica Pieve del 1200 circa, venne edificato con tre navate e ben 8 altari (documentato in uno scritto del 1488 che racconta di una visita pastorale) per poi venire ridotto ad un’unica navata e riconsacrato l’11 luglio 1529.
Il campanile, alto ben 70 metri venne eretto tra 1743 ed il 1767 e la sua cuspide fu realizzata nel 1810.

Per gli appassionati di architettura religiosa poi c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Si va dalla Chiesa di San Giacomo Apostolo (1520) alla Chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenzia (il primo impianto è del 1297) a decine di chiesette e cappelle.
Numerose poi le ville venete disseminate nella zona tra cui la Villa dei Cedri del 1800, restaurata dalla Famiglia Piva nel 1840 che dapprima fu anche opificio setario oltre che residenza dei Piva.
Il nome deriva da un imponente cedro che per oltre 100 anni si trovava nel parco attiguo oggi aperto al pubblico.
La villa ospita ogni anno ad agosto l’evento
vitivinicolo “Calici di stelle” consacrando quindi, con una motivazione in più, Valdobbiadene tra i luoghi di … vini da me preferiti.
Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze
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