Luoghi di … vini: le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene: Conegliano

“Le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene” sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Voglio dedicare a ciascuna località un articolo specifico e quindi, dopo Valdobbiadene, è la volta di Conegliano.

Conegliano (Conean, Conejan o Conajan in dialetto alto-trevigiano è quel Comune i cui abitanti si infuriano se lo chiamate Conegliano Veneto perché non è il suo nome e Conegliano Veneto non esiste.
Si trova in una zona strategica tra monti e piano tanto che nel X Secolo i Vescovi di Belluno esumarono un’antica fortezza romana e la rimisero in attività di guardianìa.

Circa l’origine del nome non c’è certezza ma sembra derivare dal Latino “cuniculus” anche se un’altra teoria lo fa originare dal nome della Gens Cornelia.
La prima volta in cui il nome venne scritto fu nel 1016 d.C. ed una terza afferma che potrebbe essere originario dall’unione di due parole Longobarde: Kuning (re, condottiero) e Lane/Laan (strada, passaggio).
In seguito con le varie trascrizioni divenne Colinglane e Coniclano.
Le due parole longobarde unite danno origine al termine “Strada del Re” che avrebbe potuto essere una strada che dalla fortezza portava a valle e viceversa.

VIGNETI

Conegliano come insediamento abitativo vede le sue origini nel 1100 quando alcune famiglie nobili crearono un borgo attorno al Castello ed organizzarono un Comune.
Certo è che Conegliano ebbe breve vita come Comune autonomo perché solo nel 1153 Treviso la assaltò brutalmente sottometendola anche se ne rinforzò le difese e ricostruì il castello.
Da quel momento Conegliano e la Marca Trevigiana seguirono lo stesso binario del destino finendo prima sotto il dominio degli Ezzelini e dopo agli Scaligeri.

Fu poi la volta, nel 1337, della Repubblica di Venezia e per soli 4 anni (1384-1388) toccò ai Carraresi (Famiglia da Carrara) che in realtà non erano di Carrara ma di Padova.

Tutti questi dominatori ebbero il pregio di rafforzare le difese ed i Carraresi costruirono la cinta muraria del borgo.
Dopo il 1400 il borgo inizio ad abbellirsi con palazzi signorili ma nel 1700 la decadenza avanzò inesorabile.
Nel 1744 il Castello venne demolito in parte per recuperare materiale da costruzione per altre strutture tra cui il Palazzo Comunale.
Da lì il dominio di Napoleone Bonaparte poi dell’Austria sino a che nel 1866 arrivò l’annessione al Regno d’Italia.

Una particolare attenzione va data alla Comunità Ebraica di Conegliano molto fiorente tanto che già nel 1479 aveva una sinagoga e nel 1497 un cimitero.
Nel borgo sorsero numerosi banchi di prestito che poi generarono banche.
Ma nel 1629 gli ebrei vennero costretti a trasferirsi tutti nella zona Siletto (l’attuale Via Beato Ongaro) e nel 1675 nella contrada Ruio (l’attuale via Caronelli), fuori dalla cinta muraria.
Nacque il ghetto con una sua sinagoga (1701) e una Yeshivah, una scuola per lo studio dei testi religiosi tradizionali (soprattutto Talmud e Torah).
Nel ghetto sorsero botteghe di straccivendoli, pasticcieri e macellai.

LA SINAGOGA

Sotto il dominio Napoleonico gli Ebrei uscirono dal ghetto e tornarono verso il centro di Conegliano in sontuosi palazzi.
Uno di loro, Marco Grassini (1816 – 1885) fu Sindaco di Conegliano.

Nel 1800 la comunità ebraica si estinse causa il trasferimento dei Membri a Padova ed a Venezia.
Gli arredi della sinagoga ad oggi sono a Gerusalemme in una sinagoga nella quale è stato ricostruito l’interno di quella Coneglianese e dove si celebra tutt’ora il rito Italiano.

LUOGHI DI INTERESSE:

Il Duomo, nato col nome di Santa Maria dei Battuti nel 1300 oggi è dedicato a Santa Maria Annunziata ed a San Leonardo (patrono di Conegliano)

IL DUOMO

Ed altre chiese numerosissime se consideriamo le dimensioni di Conegliano: San’Orsola, Sant’Antonio da Padova (dei Frati Cappuccini), Santa Maria delle Grazie, Santi Martino e Rosa (che fu sede dei Domenicani), Sant’Orsola (del XII Secolo e che un tempo era il Duomo) vicino al Castello
Numerosi anche gli Oratori tutti ubicati nel Centro: Annunziata, Assunta, Beata Vergine della Salute, Madonna della Neve, Santa Caterina d’Alessandria e Ca’ di Dio ed i tre monasteri rimasti dei ben dieci tutti edificati tra il Medioevo e il XIX Secolo.
Le tre strutture sono state restaurate e sono il Convento di San Francesco, quello di Sant’Antonio e quello dei Domenicani (ex caserma Marras).
Moderno ed ancora attivo invece è il Convento dei Frati Cappuccini.

Il centro Storico medievale è ubicato per la maggior parte in Contrada Granda che è ancora circondata da resti delle antiche mura e che ha tre porte: Porta Dante, rifacimento dell’antica Porta Ruio, Porta San Polo e la vecchia Porta Monticano, con un grande affresco rappresentante il leone di San Marco.

La Contrada è dominata dal Castello del cui impianto originario restano la Torre della Campana, una parte del vecchio Duomo (la già nominata Chiesa di Sant’Orsola).

IL CASTELLO

All’interno si trova un dettagliatissimo plastico del castello come era al tempo della Repubblica di Venezia.
Altro edificio degno di nota è il Teatro Accademia di architettura neoclassica con scalone, sfingi, statue, decori e logge

IL TEATRO ACCADEMIA

Sempre in Contrada Granda segnalo Casa Piutti, il Municipio, Casa Longega, Palazzo Sarcinelli, Palazzo Montalban vecchio, Palazzo Montalban nuovo ed il Monte di Pietà.

Al di fuori della Contrada segnalerei la Casa del Re di Cipro del XV Secolo e
Palazzo Gera Minucci del XVIII secolo.

Ovviamente nei dintorni di Conegliano sorgono numerosissime Ville Venete: Villa Canello, Villa Bortolon, Villa Gera, Villa Canello, Villa Giustinian, Villa Montalban Ghetti, Villa Paccagnella, Villa Moretti, Villa Fabris Giavi, Villa Bortolon, Villa Civran Morpurgo Pini-Puig e Villa Rocca.

Ultima ma non ultima vorrei segnalarvi la Fontana del Nettuno, che i locali chiamano “fontana dei cavalli” in pieno Centro e creata nel 1300 dallo scultore veronese Filippo Spongadi.
Nel 1500 venne aggiunto un obelisco poi sostituito nel 1700 da un Nettuno su una conchiglia trainata da due cavalli.
La statua del Nettuno venne prelevata dal Palazzo Foscolo del Comune di Oderzo.

FONTANA DEL NETTUNO

Prosecco di Valdobbiadene Superiore di Cartizze

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