Sono solo furbissime tecniche per costringerci a comprare da loro e fargli guadagnare soldi in più.


Se possediamo una qualunque tessera fedeltà ed abbiamo bisogno di comprare qualcosa … senza dubbio, o sicuramente, andremo dove potremo utilizzare la tessera.


Le chiamano Tessere fedeltà … meglio sarebbe Tessere schiavitù.

Infatti si tratta di un’iniziativa dell’Azienda per creare un vincolo fisico con noi.

I punti scadono … certo, devono scadere … così, per raggiungere un minimo e non sprecarli, compreremo anche quello che non ci serve. 


Ma quando raggiungiamo abbastanza punti per il premio?
Ci “regalano” cose da pochi centesimi.
Qualcuno potrebbe dire che non è vero … quel qualcuno però deve tenere presente che le Aziende che vogliono la nostra fedeltà acquistano i “premi” in grandi quantità e quindi a bassi prezzi.



Se vogliamo un oggetto di un certo valore dobbiamo accumulare una quantità faraonica di punti oppure integrare con una somma di denaro.

E quanto abbiamo speso per avere un premio?
Vediamo di fare due conti sulle dita.
Un bicchiere (deo gratias a volte due) ve lo danno con, ad esempio, 240 punti.
Un punto si ottiene con minimo 1 euro di spesa per cui dobbiamo spendere 240 euro per avere in regalo un bicchiere.
Per poter avere un servizio da sei persone dobbiamo spendere 1.440 euro!
E se poi cambiano i premi? Cosa ce ne facciamo di un bicchiere scompagnato?
A tanti, troppi, è capitato di ritrovarsi con due forchette, un coltello e tre cucchiaini … pensare che volevamo un servizio completo da sei …

In più … i vostri dati personali e le vostre abitudini sono schedati, registrati e … ceduti ai partner commerciali o a terzi (non domandatevi poi come mai ricevete decine di telefonate pubblicitarie).


Siete sicuri quindi di voler prendere queste tessere schia … ops … fedeltà?
Pensateci … come dice un antico adagio non sempre il gioco vale la candela.

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