L’origine del loro nome ha due teorie.
Una dice che derivi dal nome di un cuoco del Monferrato che inventò la ricetta, tale Angiolino, detto Angelòt.
L’altra afferma che deriva dal piemontese “anolòt” un coppapasta in ferro a forma di anello adoperato per tagliare la sfoglia per gli agnolotti.
Questa ricetta è nata nell’ambito della -Cucina del 1800- alla luce di quel senso del risparmio che mette fine agli sprechi ed utilizza gli avanzi (brasato, maiale arrosto, sugo di carne).
Oggi gli agnolotti sono al 29° nella lista delle 50 ricette Italiane più famose nel Mondo.
Un prodotto piemontese di eccellenza, una creatura di quel Piemonte che, in quanto a varietà di ricette e vini, è croce e delizia di tutti i buongustai degni di essere definiti tali.
Diversi nella forma ma non nella sostanza sono gli agnolotti col plin tipici del territorio delle Langhe, del Monferrato e del Roero.
Sono rettangolari o a barchetta ed il termine plin deriva dal pizzicotto (in piemontese appunto plin) il caratteristico gesto compiuto da indice e pollice per chiudere la pasta sottile attorno al ripieno: un pizzicotto appunto.

Ingredienti per 6 persone:
600 grammi di carne di vitello arrosto
400 grammi di carne di maiale arrosto
2 cosce di coniglio arrosto
3-4 uova
300 grammi di grana padano grattugiato
1 bicchiere di vino bianco secco
1 cipolla tritata
1 spicchio d’aglio
4 foglie di salvia
1 rametto di rosmarino
1 foglia di alloro
brodo vegetale
2 cucchiai d’olio
1 cucchiaio di olio di semi di arachidi
noce moscata q.b.
sale q.b.
pepe q.b.
Fate bollire per un minuto la cervella e quindi, dopo averla liberata della pellicola esterna, mettetela in un frullatore con il prosciutto, la carne di maiale e quella di manzo (il tutto tagliato a pezzettini).
Mettete il composto in un contenitore, aggiungete le uova, pepe, sale, noce moscata ed il parmigiano grattugiato amalgamando il tutto con l’aggiunta di una noce di burro.
Preparate la pasta fresca con le uova e la farina indicati seguendo la ricetta che trovate -QUI-
Stendete quindi la pasta in una sfoglia sottile che taglierete in quadrati di lato di 4 centimetri.
Mettete su un quadretto un cucchiaino del ripieno, coprite con una seconda sfoglia e chiudete premendo con le dita.
Le due sfoglie si uniranno meglio e resteranno unite durante la cottura più saldamente se bagnerete i lati dei quadratini con dell’albume.
Cuocete per due/tre minuti in acqua bollente salata.
Potete condire i vostri agnolotti un sugo a base di carne e verdure, con un ragù bolognese, burro e salvia ma … il condimento che io preferisco è quello col sugo d’arrosto.
P.S.: Ravioli e agnolotti … che differenza c’è se c’è? C’è! Entrambi pasta fresca ripiena, stessa forma ma ecco la differenza.
– agnolotti: ripieni di carne particolarmente carne cotta (brasato, arrosto)
– ravioli: ripieni di verdura, di verdura e ricotta, di pesce
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