Gnocchi al ragù d’anatra (Veneto)

“Gnocchi, rape, fave e ceci … due ti saziano per dieci” recita un antico motto popolare italiano.

Gli gnocchi in Italia “circolano” dai tempi dell’Antica Roma quando avevano forma di palline fatte di acqua e farina e cotte in acqua bollente salata che all’epoca altro non era che acqua di mare. Da lì è nata poi la ricetta di cuocere la pasta in acqua salata.
Erano decisamente più consistenti … poi dalle Americhe sono arrivate le patate e qualcuno ha creato questa leccornia.

Il loro nome deriva dal termine longobardo di epoca medioevale “knohha” (nodo che indicava gli impasti a forma rotonda).

Venivano consumati tutti i giorno ma per tradizione tassativamente il giorno prima del Venerdi Santo per rispettare la regola di mangiare cibi a base di farina prima e di patate poi.
Capito perché si dice “giovedi gnocchi”?

Si cucinano in tutta Italia conditi nelle maniere più svariate ed appartengono alla categoria dei piatti poveri.
Ovviamente è tutto un contendere tra le Regioni per attribuirsene la paternità … mai stabilita.

Solo in Veneto sono un piatto tradizionale del Natale.
Le malghe della Lessinia, nelle Prealpi veronesi ci hanno regalato gli gnocchi di malga fatti con acqua e farina e conditi con burro di malga e chiamati anche “gnocchi sbatui”, ovvero sbattuti, per ricordare il gesto delle massaie durante la preparazione dell’impasto.
Sempre in Veneto, nella zona di Vicenza, si preparano gli gnocchi di patate serviti come dolce conditi con cannella e zucchero.
Ed infine ecco appunto questa ricetta degli gnocchi che è prettamente festiva e natalizia.

Ingredienti per 4 persone:
Gnocchi di patate 1 chilo generoso e se volete farli in casa:
Patate a pasta bianca: 1 chilo
Farina 00 300 grammi
Sale un pizzico


Per il ragù
Petto d’anatra 1
Carota piccola 1
Cipolla bianca piccola 1
Gambo di sedano piccolo 1
Chiodi di garofano 1
Vino rosso di corpo (potrebbe essere lo stesso che poi porterete in tavola) 1 bicchiere
Concentrato di pomodoro 5 cucchiai da minestra
Acqua 1 bicchiere + q.b.
Olio EVO q.b.
Sale fino q.b.
Pepe nero macinato q.b.

Lavate le patate sotto acqua corrente fredda spazzolandole con uno spazzolino.
Fatele cuocere al vapore per 15 minuti o almeno sino a che, infilando uno stecchino, non risultino completamente morbide.
Quando saranno fredde sbucciatele e passatele con lo schiacciapatate quindi impastatele con la farina ed il sale sino ad ottenere un composto liscio e morbido.
Formate quindi dei lunghi cilindri di circa 2 centimetri di diametro e tagliateli a pezzetti di 2 centimetri di lunghezza.

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Eliminate pelle e grasso dal petto d’oca e tagliatelo a pezzi lunghi 5 centimetri e larghi 3.
Utilizzate un tegame preferibilmente di terracotta e dotato di coperchio.
Tritate la carota, la cipolla ed il gambo di sedano e fateli rosolare in tre cucchiai di olio.
Unite quindi l’anatra ed il chiodo di garofano e rosolate, poi aggiungete il vino facendolo sfumare e, successivamente, il concentrato di pomodoro diluito in un bicchiere d’acqua tiepida.

Salate, pepate, mettete il coperchio e fate cuocere a fiamma bassissimo per almeno 1 ora aggiungendo gradualmente pochissima acqua calda quando il sugo si asciuga troppo.
Quando la carne sarà diventata morbidissima sfilacciatela usando due forchette e fate cuocere ancora per due o tre minuti.

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Cuocete gli gnocchi in abbondante acqua bollente salata e quando saranno tornati a galla toglieteli dall’acqua usando la schiumarola (non scolateli nel colapasta!) e poneteli in un recipiente idoneo sul cui fondo avrete messo metà del ragù d’anatra.
Copriteli con il restate ragù e mescolate delicatamente per condire.

Vino in abbinamento: un vino rosso corposo (Nebbiolo, Aglianico, Sangiovese, Chianti, Nero d’Avola)

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