I faseuj grass: il piatto del Carnevale di Ivrea (Piemonte)

I fagioli grassi … un piatto povero, anzi poverissimo, estremamente saziante e per nulla leggero.
Ma è Carnevale, poi verrà la Quaresima … avremo tempo di smaltire anche i  faseuj grass.
La ricetta è antichissima, come il suo metodo di cottura che avviene in una particolare pentola di terracotta fabbricata a Castellamonte (Torino) cittadina celeberrima per le sue magnifiche stufe per riscaldamento, autentici capolavori ora pregiatissimi cimeli di antiquariato e, se di nuova produzione, destinate a case dall’architettura antica e prestigiosa.
La pentola si chiama “tofeja” ed ha una forma panciuta con un’apertura piccola, il coperchio e 4 manici.

In occasione del famoso Carnevale ad Ivrea quindi non viene combattuta solo la battaglia delle arance ma viene organizzata anche la fagiolata che coinvolge tutta la città.
Vengono preparati quintali di fagioli grassi in ogni rione ed i piatti vengono distribuiti alla popolazione a scopo di beneficenza in ricordo di un’usanza medievale, quando le Confraternite a Carnevale distribuivano i fagioli ai poveri. 

Ingredienti per 4 persone:
Fagioli borlotti 250 grammi
Piedini piccoli di maiale 2
Salamelle 2
Cotenna di maiale 250 grammi
Prezzemolo 1 ciuffo
Carota piccola 1
Cipolla piccola bianca 1
Gambo di sedano  1
Rosmarino 1 rametto
Aglio 2 spicchi grandi
Alloro 2 foglie
Salvia 3 foglie
Timo 1 rametto
Noce moscata q.b.
Olio EVO q.b.
Sale fino q.b.
Pepe nero macinato q.b.
Vi servirà anche della spago da cucina

Ammollare i fagioli in acqua fredda per una notte.
Andranno messi in un recipiente  molto capace e coperti totalmente d’acqua più un dito.

L’indomani iniziate la preparazione dei faseuj grass.

Accertatevi che la cotenna ed i piedini non abbiano peli altrimenti bruciacchiateli sulla fiamma (come si fa per levare le penne dal pollo) e quindi lavateli sotto l’acqua calda corrente.
Tagliate i piedini in dischi non sottili.

Con un coltello molto affilato tagliate la cotenna a strisce larghe almeno 1 dito e mettete su ogni striscia: 1 pizzico di sale, un po’ di trito di 1 spicchio d’aglio e del prezzemolo, noce moscata e pepe a piacere.
Arrotolate ciascuna striscia e legatela con dello spago da cucina.

In una pentola (possibilmente di terracotta), fate rosolare nell’olio (un cucchiaio non di più) il trito dell’altro spicchio d’aglio, del sedano, della carota e della cipolla.
Appena gli odori saranno rosolati aggiungete i fagioli sciacquati sotto l’acqua corrente fredda e ben scolati, le cotenne, i piedini, le salamelle spellate e sbriciolate a mano, l’alloro, la salvia, il rosmarino ed il timo interi.

Aggiungete acqua tiepida sino a coprire bene tutto il contenuto della pentola (usate comunque almeno 1 litro e mezzo di acqua), portate ad ebollizione quindi mettete la pentola sulla fiamma più piccola e bassissima, coprite e fate cuocere per almeno 3 ore mescolando ogni tanto.

Servite bollente.

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