Premessa
DOP è l’acronimo di Denominazione di Origine Protetta, un marchio Europeo che garantisce la provenienza specifica di un prodotto agroalimentare.
Richiede che tutte le fasi di produzione, trasformazione ed elaborazione avvengano in un’area geografica specifica.
IGP è l’acronimo di Indicazione Geografica Protetta, un marchio Europeo che garantisce la provenienza specifica di un prodotto agroalimentare.
Prevede che almeno una fase della produzione, trasformazione o elaborazione debba avvenire in un’area geografica specifica.
In Italia abbiamo al momento 583 prodotti DOP e 266 prodotti IGP, per cui attualmente siamo il Paese europeo con il maggior numero di prodotti agroalimentari DOP e IGP
Il 2 marzo 2012, con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, è entrato in vigore il Decreto che assegna alla fragrante specialità della Focaccia di Recco col formaggio il riconoscimento che meritava da tempo.
Divieto quindi per ristoranti, trattorie, supermercati, negozi e bancarelle al di fuori della zona di produzione (Recco, Sori, Camogli ed Avegno) di scrivere nei menu e/o offrire focacce con formaggio “di Recco” o anche focacce “tipo Recco”, per non incorrere nel reato di frode.
Questo importante traguardo è stato raggiunto anche grazie al Consorzio della Focaccia di Recco col formaggio che oggi vede iscritte 14 aziende con 20 punti vendita attivi nella zona di produzione che comprende le cittadine di Recco, Camogli, Sori e Avegno.
Il Consorzio si è costituito nel 2005 con il principale obiettivo di conseguire la tutela europea garantita dall’attribuzione della IGP.
Obbiettivo raggiunto felicemente come ho scritto sopra.

La storia della Focaccia di Recco ha due versioni contrastanti.
La prima vuole che, nei Secoli bui in cui Recco era martoriata dagli attacchi dei corsari musulmani, le donne, i bambini ed i vecchi fossero fuggiti nell’entroterra lasciando solo gli uomini validi a difesa del territorio.
Nell’esodo i fuggiaschi portarono con se’ farina, olio e sale per poter avere un sostentamento alimentare sicuro e da barattare con altri cibi.
Arrivati nell’entroterra (ad Avegno e dintorni) barattarono la grande quantità di olio e di sale di cui disponevano per altrettanto formaggio.
Le donne impastarono la farina con l’olio ed il sale e ne fecero sfoglie sottili che farcirono con il formaggio, da cuocere sul fuoco di legna posate su grandi lastre di ardesia (abbondantissima nella zona).
Un’altra versione dell’origine di questa leccornia vuole sia nata al tempo della Terza Crociata, quando il nobile genovese Giovanni Embrìaco, prima di partire, organizzò un solenne Te Deum presso l’Abbazia di San Fruttuoso di Camogli e fece allestire un sontuoso banchetto.
Tra le portate apparve “una sottile focaccia con giuncata appena rappresa” … la Focaccia di Recco appunto.
Qualunque sia la sua origine la Focaccia diventò il piatto tradizionale per i giorni dedicati alla ricorrenza dei Defunti ed oggi i buongustai vengono da tutto il Mondo per gustarla ogni giorno dell’anno.
Tanto che la sua ricetta è inserita tra le 50 ricette Italiane più famose nel Mondo
Comunque, visto che non tutti possono andare a Recco a gustarla … ecco come (cercare di) farsela in casa: Focaccia al formaggio

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