A quanti di voi (noi) piacciono i carciofi?
Quei bellissimi fiori che invece di lasciare che sboccino ed usarli come decorazioni ci mangiamo con grandissimo gusto sia crudi che cotti in decine di modi?
Personalmente ne sono ghiottissima … in qualunque modo vengano cucinati e anche crudi …
Però non è vero che tutti li usano solo a tavola prima che sboccino … una volta ho visto una sposa in Sardegna con un bouquet di carciofi fioriti.
Era stupendo … infatti i carciofi aperti sono davvero spettacolari.

Fanno parte pertanto della grande famiglia di fiori edibili adesso tanto di moda (in realtà non è stato inventato niente visto che da sempre mangiamo fiori).
Il nome di questo goloso fiore deriva dall’Arabo خرشوف (ḵuršūf).
Nel Nord d’Italia lo chiamano “articiocco” o “articioc”
In Sardo campidano “cancioffa” ed in sardo logudorese “cartzoffa”.
Nelle Marche ed in Abruzzo diventa “scarcioful”
In Campania “carciòffola”, in Calabria “scarciòppulu” (al plurale “scarciòppula), “cacciòffulu”, “canciòffulu”.
In Sicilia “carciòffula”, “carcòcciula”, “cacòcciula”.
Ha una storia di oltre 2.000 anni … sin da quando venne “scoperto” allo stato selvatico in Nord Africa e Sud Europa e poi venne coltivato in tutto il Sud europeo.
I Greci e i Romani li apprezzavano molto e li consideravano un cibo prelibato e salutare.
Ippocrate (460-370 a.C.) li raccomandava per le loro proprietà digestive e diuretiche.
Durante il Medioevo, i carciofi continuarono ad essere coltivati e consumati in Europa, soprattutto nelle regioni mediterranee.
Erano considerati però un alimento per i ricchi, per via del fatto che la loro coltivazione esige terreni fertili ed un’irrigazione generosa.
Nel Rinascimento divennero un ingrediente tra i preferiti nella cucina italiana e francese.
Erano serviti come antipasto, contorno o ingredienti per zuppe e stufati.
Nel nostro Paese impera ovunque, da Nord a Sud ed in certe Regioni è anche il piatto Re.
A proposito della coltivazione ecco l’elenco dei principali produttori:
1. Italia: produzione annua di oltre 400.000 tonnellate.
2. Spagna: produzione annua di oltre 200.000 tonnellate.
3. Cina: produzione annua di oltre 150.000 tonnellate.
4. Egitto: produzione annua di oltre 100.000 tonnellate.
5. Francia: produzione annua di oltre 50.000 tonnellate.
Seguono poi in ordine sparso
Grecia, Turchia, Portogallo, Marocco, Argentina.
I carciofi hanno le seguenti proprietà nutrizionali:
sono ricchi di fibra, sono una buona fonte di vitamine C e K, e di minerali come il potassio e il magnesio, contengono antiossidanti naturali che aiutano a proteggere le cellule dal danno ossidativo e sono molto bassi in calorie, quindi sono un’ottima scelta per chi segue una dieta.
Ma come detto sopra sono considerati da sempre ottimi anche per la medicina.
Esistono molti rimedi erboristici a base di carciofi.
La tisana utilizzata per aiutare a ridurre il colesterolo e a migliorare la digestione.
L’infuso per aiutare a ridurre l’infiammazione e a migliorare la funzione epatica.
L’olio per aiutare a ridurre l’infiammazione e a migliorare la salute della pelle.
La polvere integratore alimentare per aiutare a supportare la salute del fegato e della digestione.
Ricordo che prima di utilizzare i rimedi erboristici è bene consultare un erborista professionista e non la moglie del cognato del cugino del verduraio …. mi raccomando!
Anche le erbe devono essere utilizzate soggettivamente e non siamo tutti eguali.
Il fatto che abbiano tante virtù non significa che se ne possano consumare a volontà … dicono infatti che per gli adulti il limite sia di 3 o 4 a settimana e per i bambini il limite scenda a 2 cosi come per le donne in gravidanza.
Se poi si tratta di carciofi crudi la quantità deve scendere di almeno un’unità essendo meno digeribili di quelli cotti.
Dicono inoltre che chi ha problemi di digestione o epatici o renali dovrebbe proprio evitarli.
Non devono essere dati ai bambini al di sotto del 10 mesi e comunque mai crudi a chi a meno di 15 anni.
Ai nostri amici pelosi possiamo darli?
Al gatto NO … contengono sostanze quali la cinarina ed i fenoli che per il micio possono essere tossiche.
Il cane invece li tollera ovviamente darli con moderazione.
Scrivo di cani e gatti ma per la mia opinione è agli animali NON darei nulla se non il loro cibo tradizionale.
Meglio astenersi che sbagliare.
Bene, dopo tutte queste informazioni vediamo più in particolare i nostri amatissimi carciofi.
Ce ne sono di molti tipi più di quanto molti possano immaginare.
Romanesco
Zona di produzione: Lazio, Campania, Toscana
grande, con foglie verdi e spine gialle

Violetto
Zona di produzione: Toscana, Umbria, Marche
violaceo, con foglie più piccole e spine meno evidenti.

Verde
Zona di produzione: Sardegna, Sicilia, Calabria
verde chiaro, con foglie lunghe e spine sottili

Bianco
Zona di produzione: Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna
bianco-crema, con foglie più piccole e spine quasi assenti

Spinoso
Zona di produzione; Sardegna, Liguria, Sicilia, Calabria, Campania
verde, con foglie spinose e un gambo più lungo

Tondo
Zona di produzione: Toscana, Umbria, Marche
da verde chiaro a scuro, foglie strette ed appuntite, spine assenti

di Siena
Zona di produzione: Toscana (provincia di Siena)
piccolo, con foglie verdi e spine gialle.

di Niscemi
Zona di produzione: Sicilia (provincia di Caltanissetta)
grande, con foglie verdi e spine violacee.

I fiori edibili
Faraona al forno con carciofi (Liguria)
Frittata con scamorza e carciofi
Gamberoni e carciofi
Zuppa di carciofi e fegatini
Carciofi alla Giudia (Lazio)
Torta pasqualina (Liguria)
Spaghetti alla boscaiola (Massimo Trentin)
Cappon magro (Liguria)
Stecchi di Genova (Liguria)
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2 risposte a “I carciofi”
Interesantissimo articolo sui carciofi, anche le foto esplicative sulle varie varietà e regioni di provenienza. Personalmente gli adoro in qualunque versione. Ho letto con piacere, la ricetta light che senz’altro proverò. Complimenti!
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Grazie!
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